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Tecnologia blockchain e sicurezza alimentare

blockchain e sostenibilità nel settore agroalimentare
Nicola Cabrelle

Come garantire maggiore sostenibilità nel settore agroalimentare

Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, ancora nel 2010, 582 milioni di persone nel mondo sono state vittima di una qualche forma di intossicazione alimentare spesso con gravi conseguenze. Sono numeri che allarmano i consumatori, i produttori e gli operatori del mondo sanitario, e che generano richieste di continui e più efficaci controlli. Possiamo definire cinque ambiti sui quali i consumatori tengono alta l’attenzione: 

  • contaminazioni  
  • utilizzo di ingredienti diversi da quanto dichiarato  
  • prodotti di origine diversa da quanto previsto dai disciplinari o dichiarato in etichetta  
  • informazioni non corrette sulla produzione 
  • mancato rispetto delle norme vigenti in materia di trattamento degli animali o della produzione di cibo. 

La tracciabilità della filiera

La risposta a queste richieste di rassicurazione si traduce nella necessità di poter tracciare tutte le fasi della catena di produzione per garantire la sicurezza alimentare per evidenziare possibili rischi o manomissioni o per facilitare le azioni di richiamo qualora si rendessero necessarie.

La risposta a questa necessità possiamo trovarla nella tecnologia blockchain.

Grazie alla tecnologia di registri distribuiti, tutti gli attori della filiera a partire dai coltivatori, passando per l’industria di trasformazione, i distributori, i retailer, i commercianti al dettaglio, fino ad arrivare ai consumatori finali e gli organismi di controllo hanno la possibilità di conoscere tutto il ciclo di vita e lo stato degli alimenti.

Si tratta di un’opportunità che si rivela molto utile sia nel caso delle certificazioni di origine sia nel caso di sicurezza alimentare per garantire una filiera agroalimentare sostenibile.

Nel primo caso basti pensare alle filiere certificate degli oli, dei vini o dei formaggi che hanno la necessità di tutelare prodotti soggetti a disciplinari di origine e produzione.

Nel caso in cui vi sia invece una segnalazione di prodotti contaminati oppure avariati è possibile fare riferimento alla rete di blocchi sia per identificare l’origine della contaminazione e dunque intervenire opportunamente, sia per tracciare i lotti di prodotti lungo la filiera di distribuzione e provvedere al loro sequestro contenendo di conseguenza i rischi.

Blockchain e settore agroalimentare: trasparenza e semplificazione

Il mondo delle istituzioni è convinto che la blockchain possa risolvere molti  problemi.

Negli Stati Uniti la US food and drugs Administration (FDA) ha dato vita al Food Safety Modernization Act (FSMA) per focalizzare l’attenzione sui mezzi che permettono di ridurre i rischi collegati alle frodi alimentari e più in particolare alla food safety e punta a indirizzare l’organizzazione delle supply chain agroalimentari verso una modalità che permette di fornire dati per il controllo nella modalità One back One up.

Si tratta di una forma di tracciabilità che chiede alle imprese non solo di fornire dati sui fornitori (One back) ma anche sui clienti o partner o consumatori a valle (One app). Questo amplifica la capacità di intervento in termini di controllo su una criticità alimentare per la popolazione: il controllo diventa efficace nel momento in cui si dispone dei dati necessari per sapere dove e come intervenire. Possiamo prendere come esempio Walmart, uno dei più grandi retailer a livello mondiale, che affrontato con una piattaforma blockchain, realizzata in collaborazione con IBM, il tema dell’affidabilità e della tracciabilità in alcune delle filiere più importanti come risposta alla domanda di food safety che arriva dalle istituzioni e dal mercato.  

Il consorzio neozelandese australiano World Wildlife fund ha scelto di portare sulla blockchain la filiera del tonno inserendo i dati nel momento stesso in cui il pesce veniva catturato grazie a un chip che ne accompagna la lavorazione, raccogliendo dati preziosi su tutti i passaggi sia a garanzia della qualità del prodotto finale sia come fonte di informazioni altrettanto preziose sulle condizioni di sicurezza del cibo e dei fondali dal quale proviene.

Vuoi sapere se per lo sviluppo del settore agroalimentare quale valore potrà avere la tecnologia blockchain? 

 

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