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Blockchain e intelligenza artificiale

Nicola Cabrelle

Intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale è una disciplina spesso dibattuta tra scienziati e filosofi poiché manifesta aspetti etici oltre che teorici e pratici. In termini pratici, invece, è disciplina che studia se e in che modo si possano realizzare sistemi informatici intelligenti in grado di simulare la capacità e il comportamento del pensiero umano. In estrema sintesi, la ricerca di processi interni di ragionamento o sul comportamento esterno del sistema intelligente, utilizzando come misura di efficacia la somiglianza con il comportamento umano oppure un comportamento ideale detto “razionale”.

Blockchain e lo sviluppo delle imprese

La blockchain, invece, abbiamo imparato a conoscerla molto bene anche se troppo spesso viene quasi esclusivamente accostata (per non dire identificata) col mondo delle cryptovalute. In realtà questa tecnologia sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi, consentendo di gestire e aggiornare, in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati e informazioni in maniera aperta, condivisa e distribuita senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica.

L’intreccio di questi due mondi è visto come foriero di grandi opportunità di crescita o di acquisizione di vantaggi competitivi. Per questo, a partire dal 21 settembre 2022, le imprese e i centri di ricerca pubblici o privati, anche in forma congiunta tra loro, potranno richiedere agevolazioni per realizzare progetti di ricerca e innovazione tecnologica legati al programma transizione 4.0.

Fondi per lo sviluppo della blockchain

Il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato un decreto che rende note le modalità e i termini di presentazione delle domande per richiedere i finanziamenti del Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, istituito presso il Mise con una dotazione iniziale di 45 milioni di euro.

Con il fondo verranno agevolate spese e costi ammissibili non inferiori a 500 mila euro e non superiori 2 milioni di euro, nei seguenti settori strategici prioritari:

– industria e manifatturiero

– sistema educativo

– agroalimentare

– salute

– ambiente ed infrastrutture

– cultura e turismo

– logistica e mobilità

– sicurezza e tecnologie dell’informazione

– aerospazio

Per monitorare lo stato di realizzazione dei progetti di sviluppo, applicazione e trasferimento tecnologico alle imprese, il Mise si avvarrà del supporto di Infratel.

 

Per facilitare la predisposizione della domanda è stata inoltre prevista, dal 14 settembre, una fase di precompilazione che consentirà di avviare l’inserimento della documentazione sulla piattaforma online.

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