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Bando a sostegno delle imprese artigiane venete

Nicola Cabrelle

Iniettati 2,5 miliardi nel Fondo Cdp Venture Capital.

La Regione Veneto ha approvato il Bando “Il Veneto Artigiano 2022” (DGR n. 865 del 19 luglio 2022), misura a sostegno degli investimenti delle imprese artigiane che intendono introdurre innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo, ammodernare macchinari ed impianti ed accompagnare i processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, anche in un’ottica di sviluppo sostenibile.

L’intento della Regione è di sostenere le imprese artigiane venete nel loro complesso, valorizzandone le caratteristiche e incrementando la loro capacità di innovare e affrontare nuove sfide.

La dotazione finanziaria iniziale è pari a euro 5’000’000.

A chi si rivolge: micro e PMI iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane e regolarmente attive con unità operativa in Veneto ed in regola con gli adempimenti previdenziali, assistenziali, assicurativi e di sicurezza.

Riorganizzazione e ristrutturazione delle imprese artigiane

A chi si rivolge: micro e PMI iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane e regolarmente attive con unità operativa in Veneto ed in regola con gli adempimenti previdenziali, assistenziali, assicurativi e di sicurezza.

Specifiche del contributo: Il contributo a fondo perduto è pari al 40% della spesa rendicontata ammissibile per la realizzazione del progetto con:

1) limite massimo di 100’000 euro corrispondenti a una spesa rendicontata ammissibile pari o superiore a 250.000 euro;

2) limite minimo di 10.000 euro corrispondenti a una spesa rendicontata ammissibile pari a 25.000 euro.

Spese ammesse

Sono ammesse le spese relative all’acquisto e l’installazione di:

 

  1. a) macchinari, impianti produttivi, hardware e attrezzature;
  2. b) autocarri a esclusivo uso aziendale;
  3. c) software e realizzazione di sistemi di e-commerce;
  4. d) opere murarie e di impiantistica;
  5. e) spese per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili;
  6. f) spese generali.

Più nel dettaglio:

  1. Macchinari, impianti produttivi, hardware e attrezzature, nuovi di fabbrica e strettamente funzionali alla realizzazione del progetto proposto (anche in leasing). Vi rientrano anche le spese di trasporto e installazione. Quelle di installazione comprendono anche le opere murarie e gli interventi di impiantistica strettamente necessari al corretto funzionamento dei macchinari e degli impianti produttivi ammissibili a contributo;
  2. Autocarri a esclusivo uso aziendale purché di categoria ambientale Euro 6 e con alimentazione diversa da quella esclusivamente diesel o benzina, solo nel caso in cui il mezzo sia strettamente necessario all’attività svolta. L’intestazione del mezzo deve avvenire durante il periodo di ammissibilità delle spese. I costi saranno riconosciuti per un importo di spesa calcolato forfettariamente pari ad 10.000 €.
  3. Software e realizzazione di sistemi di e-commerce (nel limite max di 10.000 €). Sono comprese anche le spese per la predisposizione del portfolio prodotti, web design, creazione vetrina, schede prodotti, testi in lingua per i diversi mercati target, realizzazione gallery fotografiche, produzione di filmati di approfondimento sui prodotti, creazione/gestione di newsletter o mailing list, webinar.
  4. Opere murarie e di impianti elettrici, idrico-sanitari, riscaldamento, climatizzazione e antintrusione e videosorveglianza. Tali costi sono ammissibili nel limite massimo di 10.000 € qualora l’importo riconosciuto ammissibile per la categoria di spesa del primo precedente punto, sia inferiore a 50.000 €; nel limite massimo di 20.000 €, qualora l’importo riconosciuto ammissibile per la predetta categoria sia pari o superiore a 50.000 €.
  5. Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, eolico, geotermico) comprese le spese per il sistema combinato di inverter con batterie e allacciamento alla rete dell’energia elettrica. Sono agevolabili nel limite massimo di 8.000 € per impianti fino a 20 kW e di 20.000 € per impianti superiori a 20 kW.
  6. Sono incluse le spese di trasporto e installazione, comprese le opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento. Sono escluse le spese per gli interventi di manutenzione ordinaria non soggetti al rilascio della dichiarazione di conformità dell’impianto da parte dell’impresa installatrice; altre spese generali comprensive di spese riferite, ad esempio, a: acquisto di arredi, di brevetti, licenze, know-how o di conoscenze tecniche non brevettate, banche dati, ricerche di mercato, campagne promozionali anche tramite social network, acquisizione e realizzazione di spot TV e radio, brochure, locandine, volantini o similari, canoni, locazioni e fitti, energia, spese telefoniche, etc. Il costo di tali spese, da calcolarsi in misura forfettaria pari a 3.500 € è riconosciuto a tutte le imprese partecipanti.

Le spese devono essere effettuate con mezzi di pagamento tracciabili. Non sono ammesse spese relative ad accessori e complementi d’arredo, singoli beni di importo inferiore a 200 €. L’importo di spesa minima è di 25.000 €.

 

Le agevolazioni sono concesse ai sensi della comunicazione della Commissione Europea (2022/C 131 I7OQ) “quadro temporaneo di crisi” e, in assenza della notifica del regime quadro di aiuto, ai sensi e nei limiti del Regolamento “de minimis” n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013.

 

Il progetto ammesso all’agevolazione deve essere concluso ed operativo entro il termine perentorio del 2 ottobre 2024.

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